Leggilo in 4 minuti
“Progetto di vita”. Alberto Gentili: «Restituire dignità e centralità alla persona»
Muove formalmente i primi passi a Forlì, con le audizioni in 3° commissione consiliare, la sperimentazione del “Progetto di Vita”, ovvero: le nuove procedure che semplificano il sistema di accertamento dell’invalidità civile e garantiscono un approccio innovativo nella presa in carico della persona con disabilità, attraverso un vero e proprio progetto di vita definito a partire dai desideri delle persone fragili, anziane e disabili, e risponde ai bisogni del soggetto, proprio come previsto dalla Convenzione Onu. Una proceduta che, concretamente, diventerà operativa dal 1º gennaio 2025 in nove province italiane, tra cui la Provincia di Forlì-Cesena, così come concordato con il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Una riforma che sarà analizzata in audizione giovedì 31 ottobre in sede di 3° Commissione consiliare, presieduta da Alberto Gentili, consigliere comunale di Forza Italia, che ha invitato gli amministratori dei Comuni del distretto sanitario forlivese, la Consulta delle associazioni delle famiglie, e che prevede – oltre all’intervento dell’assessore Angelica Sansavini, anche le relazioni del professore Alceste Santuari docente Diritto dell’Economia–Diritto Enti del Terzo Settore dell’Università di Bologna, di Francesco Sintoni direttore del Distretto sanitario di Forlì e del Rubicone di Ausl Romagna e di Gianpaolo Prati che, forte della sua esperienza genitoriale, porterà una testimonianza diretta. L’audizione è aperta a tutti gli interessati e si svolgerà in Municipio nel salone consigliare alle ore 15,00.
“Un progetto che parte proprio dall’esperienza umana di chi vive ogni giorno la problematica dell’invalidità e della disabilità, che parte dai desideri e dalle necessità espresse in forma libera dalla persona fragile o dai suoi famigliari e che richiede una fattiva integrazione delle prestazioni sociali e sanitarie sintetizzare nel budget di progetto, un tesoretto che viene definito e messo a disposizione delle azioni specifiche a supporto di persone fragili, anziane o con disabilità, che decidono di iniziare questo nuovo percorso” precisa Gentili.
“Lo scopo della riforma è favorire l’inclusione delle persone fragili, uscire dalla logica dell’inserimento in struttura per sostenere percorsi di vita negli ambienti di tutti, accompagnare e sostenere le relazione tra le persone normodotate e con disabilità attraverso l’attuazione di percorsi di vita individuali, personalizzati, condivisi e partecipati”: spiega Alberto Gentili, che da fondatore dell’associazione “Famiglie insieme” che sostiene le famiglie con parenti disabili e componente della Consulta comunale della famiglia, porterà in dote ai componenti ed agli ospiti della 3° commissione la sua conoscenza diretta del tema.
«Da tempo, immagino un welfare incentrato sul ‘Progetto di vita’, dove le scelte della persona vengono sostenute dai Servizi, dal volontariato, e dal Terzo Settore”: spiega Alberto Gentili che ricorda anche l’eredità amministrativa lasciata dall’allora assessore al Welfare del Comune di Forlì ed oggi deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari, con un antesignano “progetto di vita”, il voucher, che già da prima del 2022 a Forlì metteva “al centro delle politiche locali e socio-sanitarie la famiglia e il disabile con un progetto su misura proposto dalla famiglia».
La riforma prevede inoltre la semplificazione del sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità. E a breve entrerà nel vivo anche a Forlì la sperimentazione della norma che aggiorna il riconoscimento della condizione di disabilità e dei relativi diritti civili e sociali, compreso il diritto alla vita indipendente della persona interessata, andando a riformare tutto l’attuale sistema burocratico per renderlo maggiormente conforme a quanto disposto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. «E vorrei sottolineare anche l’importanza di un decreto che fin dal linguaggio vuole superare pregiudizi sociali e abolire l’utilizzo di termini obsoleti e non in linea con i principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, quali “handicappato” e “portatore di handicap”. Una rivoluzione culturale che garantirà alle persone con disabilità ed ai loro familiari il giusto rispetto e il necessario sostegno – per qualità, quantità ed intensità – a chi ha tutto il diritto di migliorare la propria qualità di vita in condizione di pari opportunità con gli altri cittadini»: conclude il presidente della 3° commissione consiliare e consigliere comunale di Forza Italia Alberto Gentili.