statistiche siti
4live Logo 4live Logo

Leggilo in 4 minuti

La cifra umana e politica di Gian Luca Zattini

img of La cifra umana e politica di Gian Luca Zattini
Ultimo aggiornamento:

Il giorno di ferragosto mi ha scosso dal sopore ozioso del solleone l’intervista di Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, ad un giornale locale: l’ho letta subito con grande curiosità, certo che non mi avrebbe deluso; poi, l’ho riletta più volte, quasi dovessi farne le pulci, mettere qualche puntino sulle i; invece, niente, come cittadino ed elettore mi sono arreso alla completezza dell’intervista su temi attuali e, direi pure, scottanti dell’amministrazione comunale forlivese. Insomma, ho apprezzato la cifra umana e politica, lo spessore di Zattini, meritevole primo cittadino di Forlì, al quale sento di dover rendere l’onore della mia penna. Naturalmente, scherzo bonariamente, ma sono indotto a farlo dalle considerazioni, dalle ragioni argomentate nella lunga intervista.

Senza indugi, tentennamenti, sin dalle prime battute, Gian Luca Zattini parla chiaro, a carte scoperte come nell’abilità di un grande giocatore e, perché no, pure a muso duro, seppur con il garbo cavalleresco di un pugno solo carezzevole nella fermezza della sua andata a segno. Tanto per restare in termini pugilistici, al primo gancio, micidiale in quel “Lei ha preferito tacere sulle fibrillazioni che hanno contrassegnato l’inizio del suo secondo mandato. Non le ritiene gravi?”, Zattini ha risposto nello slancio di un diritto destro, carico di obiettività critica, ma anche di tanta rinnovata fermezza: ”Non sono soddisfatto del nostro esordio: lo spettacolo mi ha addolorato e non dà quel segnale di unità che ritengo fondamentale. …. occorre essere sul pezzo, tenere il bandolo della matassa. Detto questo, in giunta…. tutti hanno fiducia in me”.

Altrettanto saldo sulle gambe, il sindaco forlivese si rivela abile a schivare la gragnuola di colpi con le domande sul capriccioso “figlioccio” Mezzacapo (Lega), sull’ipotizzata crescita numerica, futura dei consiglieri comunali leghisti e, infine sulla gaffe di Marco Catalano (FdI) di ficcare il naso in casa altrui, la lista zattiniana La Civica, per sapere chi ne sia la guida effettiva: lo stesso Zattini o Paola Casara. In talune risposte il nostro Gian Luca si manifesta quasi lapalissiano nella sua ferma guardia pugilistica: infatti, come contestare il suo incontestabile “Il mondo economico in buona misura ha dato parere positivo del gruppo che ha amministrato per cinque anni”, riferendosi alla giunta del suo primo mandato; ancora, sull’accusa rivoltagli di tendere troppo a sinistra, lapidario e inconfutabile con la rapida risposta di quel montante che “Essere votati da chi non l’aveva fatto 5 anni fa è il più bel riconoscimento per l’Amministrazione, è un arricchimento”, subito seguito dal malizioso colpo al fegato altrui che “Le critiche, in questa fase, arrivano purtroppo da persone ferite” ovvero chi ha orecchie, intenda.

Tranchant, inoltre, sulle polemiche, relative ai rimborsi post-alluvione, “Tutta la campagna elettorale del centrosinistra è stata sull’alluvione. …. La politica ha avvelenato i pozzi. …. Chi ha responsabilità politiche non dovrebbe soffiare sul malumore …. catastrofi di questo genere hanno tempi lunghi …. Nel 2019 fu colpita Villafranca: i rimborsi della Regione sono arrivati dopo ben 5 anni”.

Il leone zattiniano d’impronta araldica meldolese, da tempo, ormai, alla guida di Forlì, non ha mai allentato la guardia durante tutta l’intervista, nemmeno quando impegnato a scoprirsi sui temi della sanità e della cultura, della sicurezza e del nostro aeroporto; in fondo, un’intervista ben calibrata, colpi giusti al momento giusto, senza mai eccedere e infierire perché, si sa, sempre meglio vincere alla distanza e con un bel divario di punti: proprio la stesa sfida dell’uomo Zattini, paziente a pugni stretti, per vincere la boxe scorretta del male avverso che l’ha colpito. Davvero una bella intervista, ampia, schietta e cortesemente fuori dai denti.

Franco D’Emilio