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“Il paese inventato”, il primo podcast sulla nascita di Predappio

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In principio fu Dovia, poi divenne Predappio. Un luogo inventato, voluto, progettato e realizzato per divenire l’icona globale di un’ideologia politica; ma poi, nel tempo, divenuto inevitabilmente una comunità a cui viene chiesto di fare i conti con una storia pesante, controversa e dolorosa enormemente più grande di lei. “Il paese inventato” è il primo podcast che racconta con voce e suoni la storia della fondazione di Predappio, grazie all’abilità comunicativa dell’artista e sceneggiatore Renato Billi e alla capacità narrativa dello storico e giornalista Mario Proli. Il podcast è fruibile su Spotify e Spreaker, le principali piattaforme dedicate a questo genere di produzioni.
Un viaggio non solo nelle vicende di quel territorio, ma che vuole aiutare a comprendere il contesto in cui è nata la dittatura mussoliniana, conoscere le assurdità, gli stratagemmi della propaganda con cui il fascismo è riuscito a conquistarsi il consenso delle masse.

Dovia era alle origini un borgo di pochissime abitazioni di cui nessuno avrebbe conosciuto l’esistenza se non vi fosse nato Benito Mussolini. Che una volta divenuto capo del governo volle fondare da zero la città, Predappio Nuova, con progetti abnormi, strampalati e di impatto mediatico mirati a rendere Predappio una meta di pellegrinaggio nazionale e internazionale. La città continuò a vivere anche dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale, trovò una sua vita slegata dai drammi del passato e cominciò una nuova fase. Una lenta ma progressiva rifondazione, se così vogliamo chiamarla.

Basata anche sui nuovi mestieri imparati dai contadini arrivati a Predappio dalle colline circostanti, che per forza di cose si sono trovati a inventarsi carpentieri, falegnami, muratori per sostenere la realizzazione dei grandi progetti architettonici della dittatura. Con la nascita di Predappio, dunque, è nata anche una classe di artigiani che si è tramandata nel tempo, trasferendo da una generazione all’altra una cultura del lavoro e dell’impresa che ha reso possibile la nascita e la proliferazione di un vasto tessuto di piccole e medie imprese.

Una di queste è Antaridi, guidata dall’eclettico imprenditore locale Mirco Antaridi, specializzata nell’impiantistica elettrica e nella manutenzione, che ha sostenuto la realizzazione di questo podcast nell’ambito di “Predappio Liberty”, un più ampio progetto di valorizzazione dell’artigianato e del “saper fare” locale. Con lo scopo di dare futuro a oggetti che appartengono al passato, come ad esempio la radio, unendo tradizione e innovazione. Predappio Liberty è un’idea nata dalla passione per il territorio e per le sue eccellenze; che guarda al lungo periodo, profondamente radicato nella storia e nell’identità locale, che vuole dare valore all’artigianalità, all’innovazione, al design con una particolare attenzione al dettaglio.

L’obiettivo è quello di realizzare oggetti unici, resistenti al tempo e alle mode, per proiettare la storia verso il futuro. Generare una comunità artigiana per custodire il saper fare e le tecniche di lavorazione antiche, con l’ambizione di avere anche una funzione educativa e di custode della memoria. Su questo solco si è innestata l’idea del podcast “Il paese inventato”, il primo prodotto di questo genere dedicato alla fondazione di Predappio, cui seguiranno altre iniziative nei prossimi mesi.
Tra queste, l’ambizioso progetto di portare la singolare storia della fondazione di Predappio anche in una docu-fiction per la TV, sempre a cura del medesimo gruppo autoriale e con il coinvolgimento di altri professionisti del settore cinematografico.