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Alea Ambiente: parte la videosorveglianza contro l’abbandono di rifiuti

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Un ambiente più pulito passa necessariamente anche dal comportamento dei singoli cittadini: su questo assunto si basa il modello di Alea Ambiente, che non a caso investe da anni su progetti di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Ma al tempo stesso gli sforzi della società in house providing per la gestione dei rifiuti di 13 Comuni del bacino forlivese, vanno anche in direzione di un sempre maggior impegno nella prevenzione e nel contrasto di comportamenti incivili.

Si spiega così il nuovo progetto di videocontrollo del territorio in partenza nel mese di maggio, che vuole rappresentare un ulteriore strumento di deterrenza, in particolare nei confronti del fenomeno degli abbandoni di rifiuti. Alea Ambiente si è infatti dotata di una serie di dispositivi (fototrappole) dotati di telecamere in grado di scattare foto o registrare video quando vengono rilevati movimenti o cambiamenti nell’ambiente circostante, che verranno installate in tutto il bacino, per il monitoraggio di alcuni punti critici individuati insieme alle Amministrazioni comunali. Al momento sono una decina i dispositivi acquistati dalla società, che potrà nel tempo incrementarne la dotazione; ogni 60 giorni, le fototrappole verranno movimentate e installate in altri luoghi, ruotando tra tutti i comuni del bacino servito da Alea Ambiente.

Il report dei filmati analizzati, qualora sia presente un illecito, sarà inviato alla Polizia Locale per l’adozione delle misure necessarie, nel rispetto rigoroso della privacy dei cittadini. A questo si affianca il nuovo progetto di videosorveglianza, attivo da qualche settimana all’interno dei due EcoCentri di Bertinoro (via Cellaimo) e Rocca San Casciano, dove sono state installate alcune telecamere attive 24 ore su 24 per il controllo e il monitoraggio di conferimenti errati di rifiuti o del loro abbandono all’interno o all’esterno delle strutture, ma anche di eventuali furti. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Alea Ambiente e FMI – Forlì Multiservizi Integrati, che si occuperà operativamente del montaggio, dell’attivazione e della manutenzione delle telecamere; oltre a questo, FMI ha formato un operatore di Alea Ambiente che sarà responsabile delle immagini, potrà controllarle e richiedere l’intervento delle autorità preposte per eventuali sanzioni. Anche qui il progetto punta a coinvolgere nel tempo tutti gli EcoCentri del bacino.

Prevenire, ma anche educare: a questo mira invece la nuova campagna di comunicazione di Alea Ambiente, che attraverso il claim “Abbandonali! Ma nel posto giusto” vuole colpire l’attenzione e sensibilizzare i cittadini del bacino forlivese (con particolare focus sui più giovani) a un corretto comportamento nei confronti dell’ambiente e del territorio, prediligendo un tono leggermente ironico e privo di paternalismi.

On air dai primi giorni di maggio, la campagna – realizzata dall’agenzia VX Digital – vivrà sui canali online di Alea Ambiente (sito, social media), ma anche nelle sale cinematografiche del territorio e con manifesti nelle strade e nelle pensiline dei bus; ma anche e soprattutto, in accordo con le Amministrazioni comunali, su circa 3mila cestini stradali nei 13 comuni del bacino (a partire dal centro storico di Forlì), per ricordare ai cittadini il loro corretto utilizzo, riservato ai soli rifiuti da passeggio, e le modalità di un altrettanto corretto conferimento delle deiezioni canine.

Con questo pacchetto di iniziative – dichiara Gianluca Tapparini, direttore generale Alea Ambiente – vogliamo dare un ulteriore segnale a chi ancora trasgredisce le norme e impedisce una convivenza civile, visto che la maggior parte di chi vive il territorio contribuisce invece alla sua tutela con i gesti quotidiani. Il patto tra Alea Ambiente, le Amministrazioni comunali e i cittadini si basa proprio su questo fondamento, pertanto è giusto che tutti vadano nella stessa direzione. Questi progetti poi si affiancano a tutte le azioni che Alea Ambiente porta già avanti da tempo, come il controllo sul campo da parte degli operatori della raccolta porta a porta, la collaborazione con Guardie Ecologiche Volontarie e Polizia Locale per accertamenti e sanzioni e, non da ultimo, l’assunzione e la nomina degli accertatori ambientali, già al lavoro. E così come per questi ultimi, si tratta di progetti di lungo respiro, che andranno misurati nel tempo”.