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Limiti di una tangenziale
Tranquilli. Non è quella di Bologna. Più modestamente, si parla di quella di Forlì, un’opera pensata in un’epoca e realizzata in un’altra (lo ha ricordato stamane Bilancioni sul “Carlino”), quando l’espansione urbana l’aveva resa di fatto un elemento del sistema viario cittadino. Secondo me, e credo molti forlivesi, funziona. Naturalmente, non è perfetta. Uno dei punti più incomprensibili sembra la doppia rotonda di via Mattei. Ma quello non fu il frutto di un errore progettuale, quanto di un’opportunità.
Il progetto iniziale non prevedeva infatti l’uscita su via Mattei (incredibilmente). Grazie all’ufficio tecnico comunale e all’impresa, fu possibile creare una connessione fondamentale e diretta con la zona industriale di Villa Selva. Di soldi ce n’erano all’epoca pochissimi, ma li investimmo volentieri. Certo, l’effetto è quello di un percorso un po’ complicato. Ma molto meglio del niente che sarebbe stato. Vi pare?
Roberto Balzani
Vengo a rispondere e a chiarire ciò che l’ex sindaco prof Balzani ha detto sulla tangenziale.
Ne ho titolo perché sono stato “responsabile del procedimento” per conto del Comune di Forlì (di cui ero dirigente al Servizio Grandi Infrastrutture) per tutta la Tangenziale; inoltre anche come progettista del 3°, 4°, 5° lotto. La tangenziale è funzionale alla città di Forlì perché non fu pensata come semplice bypass della città, ma anche come collegamento tra i vari quartieri della città stessa. La galleria sotto l’aeroporto è stata un “unicum” in Italia e ci ha permesso di evitare giri viziosi e difficili attorno allo stesso (grazie al direttore ENAV Gasparrini, già assessore del Comune di Forlì).
Lo svincolo su via Mattei è dovuto alla mancata realizzazione del “Quadrifoglio”; ciò perché non si è realizzato il collegamento con la tangenziale di Cesena (la via Emilia bis); era previsto un grosso svicolo tra via Mattei e via Zangheri (per la Selva) oltre all’uscita già realizzata a Coriano. Abbiamo poi pagato caro il non finanziamento da parte ANAS del 3° lotto (progettato e pronto per, l’appalto ancora nel 2003) e la mancanza del collegamento tra San Varano e Villanova (Tangenziale Ovest) inspiegabilmente bocciata dal Settore Urbanistica e poi teoricamente resuscitata con il progetto di una strada comunale (quella “del carcere”.
Sicuramente un grande merito va all’ex sindaco Rusticali e al Capocompartimento ANAS di Bologna ing. Simone che si impegnarono con passione e capacità; seppero tenere testa anche all’opposizione dell’ass. Peri (che aveva altre priorità per la Regione). Credo che la Tangenziale sia stata una delle maggiori e funzionali opere per Forlì e per il territorio. Doveva infatti collegare la città e le tre vallate (Bidente, Rabbi, Montone) all’Autostrada, alla grande viabilità e al Polo Distrettuale Ospedaliero del Pierantoni. Anche per lo sviluppo dell’aeroporto furono creati due svincoli,: uno ad nord ed uno a sud della pista stessa, per permetterne un facile accesso. La speranza è che tutta l’opera possa essere realizzata in tempi brevi. Rammento che per il 1°, 2° lotto e l’Asse di Arroccamento, in poco più di soli dodici anni si è passati dall’ideazione alla progettazione, finanziamento, realizzazione e messa in funzione: tempistiche veramente rare in Italia!
Ing. Flavio Foietta